
Dove viene coltivato: si coltiva soprattutto nell’area localizzata a nord ovest della Provincia di Sassari, in particolare nei territori del Comune di Alghero, Ittiri, Olmedo, Ossi, Tissi, Usini e in parte nel Comune di Sassari. La coltivazione avviene con il sistema ad alberello sardo sui terreni calcareo-argillosi ben esposti; qui acquisisce zuccheri e sostanze polifenoliche che sono alla base della struttura e complessità del vino.
Un po’ di storia: è un vitigno autoctono, anche se la somiglianza con il Bovale fa pensare che la sua introduzione sia avvenuta durante il periodo di dominazione aragonese, vale a dire nel Seicento. Il suo recente rilancio è da attribuire al lavoro di recupero e valorizzazione di alcuni piccoli produttori locali che, cogliendone appieno il potenziale, hanno fatto in modo di scongiurarne il rischio di estinzione.
Sul mercato: il frutto della vinificazione di questo vitigno è la DOC Alghero Cagnulari, ma non mancano importanti produttori che preferiscono utilizzare la denominazione Isola dei Nuraghi IGT.
Come lo riconosci: è caratterizzato dal brillante rosso rubino, intensi profumi di frutti di bosco, note speziate e balsamiche. In bocca è caldo, di buona struttura, morbido e nel complesso molto armonioso.
Abbinamenti in cucina: trova una perfetta combinazione con i prodotti e i piatti della tradizione locale: lumache in umido, sugo di carne, carne rossa, capretto arrosto, pecorini stagionati, selvaggina.