Malvasia – attività all’aperto

ATTIVITÀ ALL’APERTO

Il territorio che circonda Bosa, dove la natura si conserva ancora intatta, merita di essere scoperto in maniera attiva. Particolarmente consigliato, in bicicletta o a cavallo è il percorso da Bosa ad Alghero, che permette di addentrarsi nella parte più selvaggia e autentica dell’area: tra tombe dei giganti e nuraghi, spiagge deserte e stagni, distese di sughere, lecci, ginepri.

Gli amanti del trekking e del birdwatching possono sicuramente optare per una visita al parco biomarino di capo Marrargiu e per la riserva naturale di Badde Aggiosu e Monte Mannu. A pochi chilometri a nord di Bosa la costa formata geologicamente da tufi grigi e dalla più conosciuta trachite rossa rende questo paesaggio aspro e inaccessibile luogo ideale per la nidificazione dei grifoni, splendidi rapaci che regnano esclusivamente in questi areali. Il volo planato e le evoluzioni aeree sui costoni trachitici e sulle falesie a picco sul mare di questi avvoltoi sardi può essere ammirato attraverso la fitta macchia di lentischi, cisto e ginestra e all’ombra di  un boschetto di sughere.

L’escursione in canoa nella valle del fiume Temo, unico fiume navigabile della Sardegna, è un’esperienza unica.  Uscendo dall’abitato di Bosa e costeggiando i bei “giardini” ci si imbatte in scogli, falesie, gole e piscine naturali dove vegeta una foresta di sughere secolari.

Chi ama vivere la natura in totale relax e con sguardo attento può scegliere una gita con il trenino verde, che passa per l’agro di Bosa portando il viaggiatore fino a vedute mozzafiato e attraverso fantastici scorci. La tratta ferroviaria che si percorre col trenino verde è la vecchia linea ferroviaria che collegava Macomer con Bosa inaugurata il 26 Dicembre 1888. Chiusa, dopo varie vicissitudini nel 1990, è stata riaperta come linea turistica nel 1995.

Il percorso, che si snoda tortuoso dal mare verso l’altipiano attraverso la vallata di Modolo, permette di venire a contatto con alcuni degli aspetti peculiari storici-culturali del territorio: dal verde lussureggiante dei vigneti di Malvasia, alle affascinanti rovine dell’abbazia cistercense di S. Maria di Corte, al fascino misterioso del nuraghe Succuronis.